Mucho Mas! è un’artist-run space a Torino, fondato da Luca Vianello e Silvia Mangosio. Inaugurato nel febbraio 2018, è nato dalla volontà condivisa di favorire nuove connessioni e riflessioni sullo sviluppo del linguaggio fotografico nell'ambito artistico. Mucho Mas! si propone di promuovere iniziative culturali e altre attività che contribuiscono a diffondere, apprezzare e valorizzare la fotografia e l’immagine, sia a livello locale che internazionale. Mucho Mas! espone artistə italianə e internazionali la cui pratica artistica è incentrata sulla trasformazione dell'immagine contemporanea.



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Tekla Aslanishvili
a cura di Irene Coscarella


Opening - 24 aprile h.18:30


Mucho Mas! è lieto di presentare la mostra personale di Tekla Aslanishvili, artista, regista e saggista georgiana con sede tra Berlino e Tbilisi, a cura di Irene Coscarella. La mostra segna la conclusione del periodo di ricerca e residenza “GRID - Moving Curatorial Practices”, un programma di residenza per curatrici under 30, sviluppato da Mucho Mas! in collaborazione con SEA Foundation, DAS ESSZIMMER e Myymälä2 e supportato da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT. Nel corso dell’anno, Irene Coscarella, curatrice selezionata per la prima edizione del progetto, ha avuto l'opportunità di entrare in contatto con spazi indipendenti e fondazioni europee, esplorando le identità culturali del Nord Europa e creando reti con artisti locali.
Tekla Aslanishvili (Tbilisi, 1988) è un'artista, regista e saggista con sede tra Berlino e Tbilisi. La sua ricerca artistica include la realizzazione di documentari e video-installazioni.
I tre documentari presentati da Mucho Mas! fanno parte di un unico corpo di lavori che esplora storie intime, geopolitica e trasformazioni infrastrutturali che attraversano la Georgia, i paesi del Caucaso meridionale e del Mar Caspio. Edifici istituzionali, sculture ornamentali, strutture temporanee mai rimosse, cantieri abbandonati, costruzioni ferroviarie, infrastrutture energetiche. Tutte queste strutture riflettono le molteplici aspettative proiettate su un territorio, mostrando processi fatti di tentativi ed errori, dove successi e fallimenti si intrecciano con la speculazione economica.
In Scenes from Trial and Error (2020), Aslanishvili documenta i ripetuti tentativi di trasformare il villaggio georgiano di Anaklia in una città intelligente e in un hub logistico sul Mar Nero. Catturando la messa in scena della modernità, il film esplora le trasformazioni paesaggistiche e le tensioni sociali emerse ad Anaklia nell’ultimo decennio, mostrando come i grandi investimenti e le ambizioni di una città tecnologicamente efficiente si traducano in progetti periferici e interventi di geoingegneria su larga scala.
Mettendo in luce le contraddizioni di un’epoca segnata da indebitamento, espropriazione e dal rifiuto di trasformazioni radicali nei modelli di produzione, i documentari esplorano anche le dinamiche sociali e i legami che resistono oltre i confini politici. A State in a State (2021) segue la costruzione e la frammentazione delle ferrovie nel Caucaso e nel Caspio, analizzando i conflitti post-sovietici attraverso le infrastrutture di trasporto. Il film mette in discussione le narrazioni ottimistiche sulla Nuova Via della Seta, mostrando come le ferrovie possano diventare strumenti sia di esclusione geopolitica che di resistenza collettiva. Attraverso storie di sabotaggio e pratiche di solidarietà tra lavoratori, il documentario racconta come le infrastrutture ferroviarie abbiano dato forma a legami transnazionali duraturi.
Con un linguaggio visivo denso e stratificato, Aslanishvili, esplora le tensioni tra sviluppo tecnologico e identità culturale portando alla luce storie di lotta per l’autodeterminazione e la tutela ambientale. Questo emerge in particolare in The Mountain Speaks to the Sea (2024), documentario sperimentale a due canali realizzato con Alexandra Aroshvili del “Fair Energy Politics Collective”. Nel film viene mostrato come le infrastrutture energetiche stiano trasformando non solo i paesaggi sociali e geologici, ma anche i confini e gli assetti di potere. Concentrandosi infine sul progetto congiunto tra Unione Europea e Georgia per la costruzione della più lunga rete elettrica sottomarina al mondo, pensato per ridurre la dipendenza energetica dell'Europa dalla Russia. Questo progetto offre alla Georgia l'opportunità di emergere come snodo energetico, rimodellando le attuali geografie energetiche, ma solleva anche interrogativi sulla fragilità delle promesse di un futuro sostenibile.

La mostra è parte del circuito Echoes di EXPOSED Torino Foto Festival e sarà visitabile su appuntamento fino al 2 giugno 2025. In collaborazione con SEA Foundation (Tilburg), DAS ESSZIMMER (Bonn) e Myymälä2 (Helsinki), con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

Mucho Mas! Corso Brescia 89,  Torino, It