Mucho Mas! è un’artist-run space a Torino, fondato da Luca Vianello e Silvia Mangosio. Inaugurato nel febbraio 2018, è nato dalla volontà condivisa di favorire nuove. connessioni e riflessioni sullo sviluppo dell’ambito della fotografia contemporanea sperimentale. 
Promuove iniziative culturali e altre attività che contribuiscono a diffondere, apprezzare e valorizzare la fotografia e l’immagine, sia a livello locale che internazionale. Mucho Mas! espone artistə italianə e internazionali la cui pratica artistica è focalizzata nella rielaborazione visiva dei linguaggi del presente.



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Madre - artists in residence

Collettiva: Gabreile Provenzano, Volga Sisa
Curato da Silvia Mangosio & Luca Vianello

Ostuni - Contrada Guappi Falghero
20/07/2025





Madre artists in residence nasce dalla collaborazione tra Mucho Mas! e Casale Madre con la volontà condivisa di dare possibilità e spazio agli artisti di portare avanti la propria ricerca artistica in un ambiente unico. La prima edizione della residenza ha portato i due giovani artisti selezionati, Gabriele Provenzano e Volga Sisa, a contestualizzare le loro opere negli spazi interni ed esterni dell’antico casale, e tra i suoi ulivi secolari. La mostra propone un dialogo tra le pratiche dei due artisti: Volga Sisa e Gabriele Provenzano sono stati invitati a condurre una ricerca collettiva che esplorasse la sensibilità dell’ambiente, e che si è concretizzata in un’opera un’opera site-specific dove cibo autoctono, flora e fauna si intersecano raccontando la fragilità ambientale del territorio pugliese. Su una grande tovaglia prodotta per l’occasione, disegni e ricami di animali in via di estinzione si intecciano con i finger food della chef Luisa Tricca.
Alcune opere animano l’esterno del Casale: una proiezione, la performance “Uomo ordinario” di Provenzano, dove l’artista si immerge, trattenendo il respiro, in una vasca in cui l’acqua scorre incessantemente, senza sosta, per mettere in ordine attrezzi di lavoro arrugginiti. Il video, un lavoro site-specific creato per Lunigiana Land Art a Villa La Cartiera, Pontremoli, unisce le memorie e le tracce di un paesaggio rurale e industriale, percepibile solo attraverso gli antichi attrezzi da lavoro, trovando un punto di connessione con l’oggettificazione della quotidianità e la delicatezza immobile dell’abbandono.
Tra gli ulivi secolari, invece, danzano le “Enojadas” di Volga Sisa, grandi sculture di donne che richiamano la spiritualità e la cultura del folklore boliviano. Queste figure, ornate di pizzi e tessuti rosa, all’apparenza morbide, nascondono un lato tagliente, evocando un doppio significato dell’amore e della cura. Il contrasto tra dolce e violento, casalingo e feroce si ritrova anche nelle opere situate all’interno del Casale, dove i lavori di Volga Sisa e di Gabriele Provenzano creano una narrazione diffusa che si insinua negli spazi della masseria. Morbidi peluche pendono incatenati dal soffitto, con pugni e pugnali dietro la schiena: contrappongono la purezza e la dolcezza del sentimento amoroso alla doppia faccia delle dinamiche di coppia eteronormative disfunzionali, segnate da gelosia, squilibri di potere, possessività. A questa visione intima e cruda si contrappone quella apparentemente più fredda e distante delle opere di Gabriele Provenzano, che con argilla scura, matita e ceramica crea sculture che giocano con la percezione dello spettatore. Sculture ceramiche nere, su cui si intravedono scenari sarcastici, accomunati da temi quali la solitudine e il dramma,sono esposte insieme a una selezione di sculture smaltate la serie “Tre topolini ciechi” e “The trilobite’s dream”, un’opera composta da diversi elementi interconnessi, tutti riferiti a forme organiche marine ormai estinte. Il trilobite assume una forma appiattita e disarticolata, come se si fosse accartocciato.
In questa prima edizione di madre artists in residence, le opere di Volga Sisa e Gabriele Provenzano si intrecciano in un racconto corale che restituisce al paesaggio pugliese un nuovo sguardo, intimo e stratificato. Tra ulivi secolari, gesti rituali e presenze immaginarie, la residenza diventa uno spazio di confronto e trasformazione, dove arte e territorio si fondono per generare visioni che parlano di cura, memoria e resistenza. Un invito a osservare la complessità del reale attraverso una lente d’insieme, sensibile e spietata.

Volga Sisa (La Paz, Bolivia, 2001) è un’artista visiva che vive e lavora in Italia. Si è diplomata in scultura e arti performative all’Accademia Albertina di Torino, attualmente studia Arti Visive presso lo IUAV di Venezia. Le sue opere mettono in discussione i tradizionali valori di candore e innocenza associati all’universo femminile e all’infanzia, spessodemonizzati e sviliti, per essere quindi svelati e reinterpretati. Questo processo di de-costruzione è rintracciabile nei colori e nei materiali scelti: tessuti vezzosi, paillettes, perline, pizzi. Dettagli carichi di una narrativa su stereotipi di genere di cui l’artista si riappropria realizzando opere audaci ed insolenti. Si rivendica la potenza di un femminile che non ha paura di sfruttare le etichette e anzi se ne appropria, potenziando come armi di rivendicazione e affermazione.
L’amore e la rabbia che le permeano derivano da un continuo confronto con i ricordi, le proprie origini e l’attualità. Una condizione che non si risolve solo tramite una mera riflessione sulla diaspora geografica o culturale, ma esprime l’urgenza di riconnessione con le proprie radici culturali, non intesa in senso prettamente tradizionale, ma più intimo e personale. La necessità viscerale di trovare un’appartenenza almeno nelle memorie. Alcune delle sue esposizioni: <3 >:( :3 curata da Caroline Ellen Liou, bi-personale, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con Fondazione Merz, Comitato Fondazione Arte Contemporanea, Torino,2024. Flor Inmortal, curata da A Pick Gallery e Associazione Ghëddo, personale A Pick Gallery, Torino, 2024. Overlapping Heads curata da Filippo Maggia, collettiva Palazzetto Tito, Venezia, 2025, It’s Coming, It’s Here curata da Mucho Mas!, collettiva Mucho Mas! Torino, 2025.

Gabriele Provenzano (Lodi, LO, 1998) è un artista visivo che vive e lavora in Italia. Ha studiato grafica d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e scultura e arti performative a Torino. Ha approfondito queste discipline con un periodo di studio all’Akademii Sztuk Pięknych w Łodzi, in Polonia. Nel corso degli anni ha sviluppato una pratica multidisciplinare che comprende scultura, performance e fotografia. Come artista punta a tradurre l’insieme delle sue esperienze in narrazioni visive che servono unicamente ad esplorare quello che ama e quello che odia. Assorbe, elabora e crea la forma che ritiene più adatta a rappresentare inevitabilmente il personale, il sociale e l’ambiguo. Il suo lavoro spesso include metafore basate sulle specie animali: crea dei parallelismi con il mondo umano, interrogandosi sui meccanismi relazionali che attuano un processo di appiattimento, omologazione e costrizione dell’individuo e il suo rapporto distopico con gli altri esseri viventi. Attualmente conta delle mostre in Polonia, Germania e Turchia. Alcune tra le sue esposizioni: <3 >:( :3 curated by Caroline Ellen Liou, bipersonal, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e/ Fondazione Merz, Comitato Fondazione Arte Contemporanea, 2024. VIII Venice international performance art week performance, European Cultural Centre (ECC) - Palazzo Mora, Venice, 2023. New Generations 2024 curated by Mucho mas!, Almanac, w/ Cripta747. Almanac, group exhibition, Torino, 2023. Carta Rozza curated by Jacopo Benassi, Lunigiana Land Art, Villa la Cartiera, group exhibition, Pontremoli, 2022.

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Casale Madre è un antico casale immerso nella quiete della campagna di Ostuni, ma anche un progetto culturale nato nel 2023 da un’idea di Angelica Gassi e Francesco Vanni. È un campo fertile, che accoglie artisti e visioni, lasciando che lo spazio stessosuggeriscanuovigestienuovenarrazioni.Qui l’arte non si espone: si vive, si ascolta, si respira. Neimesi più fertili dell’anno, il casale si trasforma in una galleria abitata, aprendo le sue stanze e il suo giardino al pubblico attraverso incontri, mostre, momenti di condivisione. Attraverso l’arte, l’artigianato e lo scambio culturale, Casale Madre ospita workshop, talk, degustazioni e progetti site-specific che si intrecciano con il ritmo della terra e delle stagioni. L’ambizione è chiara: mantenere acceso il dialogo culturale e turistico durante tutto l’anno, non solo nei mesi estivi, e restituire così valore al territorio e a chi lo abita — temporaneamente o per sempre.


MADRE Artists in residence è un progetto ideato da Casale Madre in collaborazione con Mucho Mas!



Con il patrocinio del comune di Ostuni

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© Mucho Mas! Artist-run Space — info@muchomas.gallery — Corso Brescia 89, 10152, Torino, it