DIACHRONICLES
By Giulia Parlato
14/01/2022 - 27/02/2022
Mucho Mas! presenta Diachronicles (2019-2021), un progetto di Giulia Parlato che racconta l’assenza di memoria ed il ruolo centrale che l’archeologia, la fotografia e il museo assumono nella fabbricazione della storia collettiva. La mostra si concentra su un approccio installativo, che racconta il mondo artico- lato e complesso che l’artista crea attraverso le sue immagini.
Diachronicles racconta lo spazio storico come contenitore immaginario in cui un’apparente raccolta di prove, apre al fantastico. In questo spazio, i tentativi di ricostruire il passato si perdono in vuoti fantasmagorici, dove gli oggetti vengono generati, usati, sepolti, dissotterrati, trasportati e trasferiti. Questa natura nomade e frammentaria di ciò che è stato, rivela come il movimento, la trasfigurazione e l’interpretazione errata degli oggetti plasmino la storiografia e, in definitiva, il reale.
Nell’impossibile ricerca di una legittimazione accademica, lo spettatore è invitato in un mondo in cui il reale e il falso si sovrappongono. Il lavoro di Giulia Parlato affronta la rilevanza che l’archeologia, la fotografia ed il museo hanno in una narrazione storica. Compiendo questo, pone il corpo umano ai margini della narrazione, utilizzandolo come mezzo di misurazione ed analisi pseudoscientifica degli oggetti protagonisti. Infine, Diachronicles scava in una storia parallela, piena di sparizioni, figure da codificare, artefatti inesistenti e falsi nascosti negli scantinati dei musei.
L’installazione presentata da Mucho Mas! si focalizza su un frammento dell’ampio lavoro di Giulia Par- lato, cercando però di restituirne nella sua interezza l’incanto. Tramite un approccio più installativo,
il disvelamento graduale che avviene tramite lo scavo archeologico, il lento e costante cancellarsi e riemergere della storia, diventa il concretizzarsi delle opere in mostra. Il Flash di luce illumina le immagini, creando un ambiente di realtà e finzione. L’intera galleria si trasforma diventando il teatro nel quale viene messa in scena l’ambiguità della storia.
Il progetto è sviluppato in collaborazione con CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia e si inserisce nelle attività ideate dal centro per FUTURES Photography 2021, coordinato da Giangavino Pazzola.
Giulia Parlato (Palermo, 1993) è un’artista che vive e lavora tra Londra e Palermo. Laureata in fotografia al London College of Communication (2016) e al Royal College of Arts (2019).
La sua pratica analizza l’uso storico delle immagini come documento di verità, in particolare nei suoi
usi scientifici e forensi, e sfida questo linguaggio, creando un nuovo spazio in cui si svolge una messa in scena. Lo stato malinconico e frustrante causato dall’impossibilità umana di comprendere il passato costituisce il fondamento del suo lavoro, attraverso il quale approfondisce storie, miti e patrimonio culturale, usando fotografia e video.
Il suo lavoro è stato premiato con il BJP International Photography Award (2020), L’ Innovate Grant (2020), Il Camera Work Award (2020) ed il Carte Blanche Éstudiants Award. Espone in mostre collettive e personali tra cui Photo London (Londra, 2021), Unseen Photo Fair (Amsterdam, 2021), Mia Fair (Milano, 2021), 2021) Podbielski Contemporary Gallery (Milano, 2021), Photo Fringe (Brighton, 2020), Palazzo Rasponi 2 (Ravenna, 2020), Galleria Cavour for Photo Open Up (Padova, 2020) and Gare Du Nord, Paris Photo (Parigi 2019). È stata recentemente selezionata da CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia - per il programma europeo Futures. È membro fondatore di Ardesia Projects, piattaforma curatoriale dedicata alla fotografia contemporanea, e del Collettivo Carte Blanche. Le sue opere sono custodite in collezioni pubbliche e private.