MUCHO MAS! è un’artist-run space a Torino, fondato da Luca Vianello e Silvia Mangosio. Inaugurato nel febbraio 2018, è nato dalla volontà condivisa di favorire nuove connessioni e riflessioni sullo sviluppo del linguaggio fotografico nell'ambito artistico. Mucho Mas! si propone di promuovere iniziative culturali e altre attività che contribuiscono a diffondere, apprezzare e valorizzare la fotografia e l’immagine, sia a livello locale che internazionale. Mucho Mas! espone artistə italianə e internazionali la cui pratica artistica è incentrata sulla trasformazione dell'immagine contemporanea.


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Twana’s Box — Aperture PhotoBook Award Shortlisted 2024

PAST EXHIBITIONS:

_BOUNDARIES - Human & Tiger conflict
By Sethil Kumaran
25/11/2024 - 25/12/2024

_NEW GENERATIONS 2024
Dario Capello, Marco Curiale, Oleksandra Horobets, Federica Mariani, Alessandro Mina, Viola Marini, Giorgia Pia, Marta Rocchi
22/09/2024 - 15/10/2024

_ACROSS THE OCEAN
by Hiền Hoàng
02/05/2024 - 02/06/2024

_AETERNA
by Lorena Florio, Katrina Stamatopoulos
07/03/2024 - 21/04/2024

_FLOWER-LIFE
by Nobuyoshi Araki
22/08/2023 - 20/02/2024

 _NEW GENERATIONS
Mostra collettiva: Giorgio Andreoni, Claudia Catanzaro, Flaminia Cicerchia, Brenno Franceschi, 
Alessandro Manfrin, Deborah Martino, Gabriele Provenzano.
13/10/2023 - 08/10/2023

_NSENENE
Michele Sibiloni
19/05/2023 - 30/07/2023

_MEDIUM. MEDITATION. MODULARITÄT.
Alexander Binder
23/03/2023 - 24/04/2023

_EXPLORING THE LIVING STUDOIO
Eva Kreuger
16/06/2022 - 17/09/2022

_SOGLIE
by Alice Faloretti
Curata da Elena Bray
16/06/2022 - 17/09/2022

_HOW TO RAISE A HAND
Angelo Vignali
31/03/2022 - 31/05/2022

_DIACHRONICLES
Giulia Parlato
14/01/2022 - 27/02/2022

_SPACE IN MIRROR IS CLOSER THAN IT APPEARS
Stefano Comensoli_Nicolò Colciago
02/11/2021 - 18/12/2021

_EPICENTRO (PSALM)
Massimiliano Tommaso Rezza
20/05/2021 - 18/09/2021

_Incanto e paranoia (tra due istanti)
Di Stefano Comensoli_Nicolò Colciago, in collaborazione con Annika Pettini.
Sonorizzazione di Alessia Li Causi
19/02/2021 - 21/02/2021

_BRODO
Stefano Comensoli_Nicolò Colciago, Luca Baioni, Achille Filipponi, Stefano Maccarelli, Silvia Mangosio, Caterina Morigi, Luca Vianello
21/09/2020 - 21/11/2020

_TANT DE LOINTAINS BLEUTÉS
Stéphanie Majoral
13/02/2020 - 30/07/2020

_HONESTY OF MATTER / Sincerità della Materia
Caterina Morigi
25/10/2019 - 22/01/2020

_TENTATIVI DI TRASCRIZIONE
Achille Filipponi
at Salon du Salon
24/10/2019 - 24/12/2019

_LOST ANGELES
Richard Newton
19/09/2019 - 20/10/2019

_DALLE SOGLIE DEL SONNO ALLE PRIME LUCI DIURNE
Luca Baioni & Jonny Briggs
19/06/2019 - 28/07/2019

_MESSAGES FROM DARKROOM
Alexander Gehring
05/04/2019 - 10/05/2019

_FEROX - The Forgotten Archives
Nicolas Polli
24/01/2019 - 03/03/2019

_DECOR
Thomas Kuijper
30/10/2018 - 30/11/2018

_ANCHE QUESTE FIDATE COSE TI SARANNO IN ETERNO IGNOTE
Achille Filipponi
19/09/2018 - 19/10/2018

_CAMILLE LÈVÊQUE
Camille Lévêque
03/05/2018 - 31/06/2018

_XIII
Enrico Carpegna, Pablo Balbontin, Valerio Manghi Cleo Fariselli, Handegg.
13/03/2018 - 24/04/2018

_DEMONS
Luca Baioni
09/02/2018 - 25/02/2018


SPOT EXHIBITION


_ALFPC
Luca Baioni
30/09/2021

_NEI BOSCHI PIU' ALTI
Stefano Maccarelli
02/10/2020 - 02/10/2020

_COMPITI PER CASA
Guerrila spam & Pomodori Flash
08/03/2019 - 10/02/2019

SOGLIE
By Alice Faloretti

A cura di Elena Bray
16/06/2022 - 17/09/2022



«Il desiderio culmina quando la forma cui aspira si dissolve»
di Pierre Klossowski

Il tema centrale della pratica pittorica di Alice Faloretti è il paesaggio. Erede degli sviluppi che questa tipologia di pittura ha acquisito lungo l’arco del Novecento, il paesaggio rappresentato sulle tele dall’artista non può essere visto come qualcosa che si staglia passivamente sullo sfondo, come
vuoto contenitore di una scena. Al contrario, il forte carattere espressivo fa sì che sia esso stesso il protagonista. I paesaggi di Alice esistono in una dimensione sospesa in cui realtà e finzione, noto e ignoto, si fondono. La possibilità di riconoscere questi ambienti naturali è messa in scacco dalla frattura del continuum spaziale, per cui frammenti di luoghi diversi si trovano a coesistere sullo stesso piano. Una oscillazione perpetua, in cui elementi di scenari conosciuti vengono scomposti e riassemblati per dare vita a nuovi immaginari. La forza di questa frattura è attenuata dalla fluidità delle forme per cui, da una parte, l’occhio è accompagnato nella sua migrazione tra i molteplici elementi ma, allo stesso tempo, l’impossibilità della loro convivenza sul piano reale ne sancisce il carattere estraniante. I confini tra le diverse esistenze che affollano le tele sono nebulosi, l’uno oggetto eccede nell’altro, lasciando non dichiarato il limite estremo che li definisce. Così viene a costituirsi una nuova morfologia naturale, il cui carattere prorompente e generativo svela la propria essenza. Una matrice non tangibile, che dà frutti diversi, ma la cui organicità si fa in qualche modo presente.
Questi paesaggi sono paesaggi appartenenti a mondi impossibili e le tele soglie di un altrove.
Soglie nasce da un dialogo tra l’artista, la curatrice e lo spazio, e dalla comune volontà di presentare questo lavoro attraverso delle installazioni che ne esplicitino spazialmente le tematiche.
Così la prima opera a vetrata, pensata appositamente per l’esposizione, intende accentuare nella sua collocazione il tema della fluidità dei confini. L’interazione del materiale pittorico, sulla superficie, è complessificata dal gioco di ombre dato dalla proiezione della luce solare che muta nel tempo. Lo sconfinamento coinvolge in questo modo più piani, quello del colore, quello della materia e quello dello spazio. Da leggere insieme, nella possibilità del suo intaccamento mediante le proiezioni del lavoro a vetrata, l’opera posta frontalmente, “Distesa di ombre”. Al fondo della sala la tela “Come un sogno che non dirigo” esibita in questo contesto unitamente al vetro, con sovraimpressa una polaroid vintage, posto a qualche passo da lei. La funzione del vetro è qui ribaltata: se solitamente la sua interpolazione allivella gli strati della tela, in questo caso la sua presenza ne moltiplica la frantumazione. Il paesaggio del dipinto e quello del vetro vengono ad intersecarsi e sovrapporsi, replicando il processo di costruzione degli scenari tipici dell’artista, dato dalla somma di episodi diversi.
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Alice Faloretti (Brescia 1992), vive tra Brescia e Venezia. Nel 2015 consegue il diploma triennale all‘Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, nel 2017 trascorre un periodo di studi presso l’AVU Fine Arts Academy di Praga e nel 2018 ottiene il diploma di secondo livello all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Prende parte a concorsi, esposizioni, fiere d’arte e residenze, tra cui: Residenza Palazzo Monti (Brescia, 2022), finalista al 21° Premio Cairo (Milano, 2022), fiera Roma Arte in Nuvola solo show (Roma 2021), primo premio al Rotary Asolo (Bassano del Grappa 2021), “Les danses nocturnes”, collettiva a cura di East Contemporary e Spread Museum (Entrevaux, Francia, 2021), Arte fiera di Bologna (2020), Residenza Lefranc Bourgeois “Atelier 300” (Roma, 2020), “Whatever it takes”, A plus A gallery (Venezia, 2020), “Suspension of disbilief”, mostra personale alla galleria Francesca Antonini Arte Contemporanea (Roma, 2019), 102ma Collettiva Bevilacqua La Masa (Venezia, 2019), Residenza “Progetto Borca” di Dolomiti Contemporanee (Borca di Cadore, 2018).
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