Mucho Mas! è un’artist-run space a Torino, fondato da Luca Vianello e Silvia Mangosio. Inaugurato nel febbraio 2018, è nato dalla volontà condivisa di favorire nuove connessioni e riflessioni sullo sviluppo dell’ambito della fotografia contemporanea sperimentale. Promuove iniziative culturali e altre attività che contribuiscono a diffondere, apprezzare e valorizzare la fotografia e l’immagine, sia a livello locale che internazionale. Mucho Mas! espone artistə italianə e internazionali la cui pratica artistica è focalizzata nella rielaborazione visiva dei linguaggi del presente.



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New Gen 2025

If we were to fall silent

Giulia Crivellaro, Abdel Karim Ougri, Mari Ferrario, Giulia Gaffo, Miriam Governatori Leonardi, Beatrice Mika Sakaki, Teresa Prati, Maria Luisa Zoccoli

A cura di Massimo Grimaldi, Almanac, Cripta747, Mucho Mas!

25 October — 30 novembre 2025



Quali sono le urgenze del nostro presente? 
Che cosa ci tocca da vicino e che posizione prendono gli artisti oggi?

if we were to fall silent è l’approdo di un intenso parlare, su cosa vuol dire fare una mostra, sulla necessità o meno di farla e sui paradossi del sistema dell’arte nelle sue varie declinazioni. Uno fra tanti quello di trovarsi in una stanza a chiedersi cosa ci accomuna e cosa ci divide, nel tentativo di comprenderci in una narrazione univoca seppur frammentata. 
Il paradosso è proprio la richiesta di riconoscibilità nell’omogeneità, come diventare rappresentanti del proprio tempo quando esso è particolare, disarticolato e confuso. Magari l’impossibilità di trovare un punto comune non è frutto d’incapacità, ma l’immagine del tempo che viviamo. 
E allora il tentativo diventa quello di non dichiarare per lasciare spazio, e non alle parole, ma alle possibili similitudini e contraddizioni che esistono anche quando non c’è qualcosa che le circoscriva.

if we were to fall silent presenta gli esiti di New Gen 2025, terza edizione del programma di formazione promosso da Almanac, Cripta747 e Mucho Mas!. La mostra raccoglie le opere di otto artistə, cinque di base in Piemonte, tre provenienti da altre regioni d’Italia, che hanno condiviso un’esperienza intensiva di ricerca e confronto nell’arco di quattro settimane tra maggio e luglio 2025. Pensato come un tempo dialogico e collettivo, il percorso ha interrogato le possibilità dell’arte di rispondere alle urgenze del presente, attivando uno spazio orizzontale in cui far convergere pratiche, immaginari e posizionamenti differenti. L’incontro tra i diversi percorsi ha generato una comunità temporanea, in cui l’atto creativo si è articolato come processo di ascolto, attenzione e cura reciproca. Le opere in mostra non intendono proporre una visione unitaria né una sintesi di un’esperienza comune, ma restituire la frammentarietà di un dialogo aperto, nato da un confronto che ha messo in discussione il senso stesso dell’esporre e del fare arte oggi, tra tensioni individuali e possibilità collettive. 
if we were to fall silent indaga il desiderio, e al contempo il limite di riconoscersi in una narrazione condivisa, accogliendo divergenze, incertezze e silenzi come forme legittime di espressione.

New Gen 2025 è stato condotto da Massimo Grimaldi, in collaborazione con il team curatoriale degli spazi coinvolti. Si ringraziano inoltre per il contributo in qualità di tutor: Lilou Vidal, Caterina Avataneo, Simona Andrioletti, Danilo Correale, Lucrezia Calabrò Visconti, Anna Franceschini, Simone Frangi, Mackda Ghebremariam Tesfaù, Giulio Squillacciotti.

Giulia Crivellaro, girly girls know, it’s all about experiencing not about being perceived, 2025, Video, 4’00’’

Giulia Crivellaro (1995, Bolzano) Vive e lavora tra Roma e Rotterdam. La sua ricerca, formalizzata spesso in immagini in movimento, si colloca al confine tra individualità e collettività digitale. Attraverso frizioni, associazioni, contrasti e risonanze, indaga le dinamiche di espressione, appartenenza e riconoscimento che modellano sia lo spazio digitale che la nostra quotidianità concreta. Recentemente ha iniziato ad esplorare le forme di rappresentazione e riconoscimento della femminilità occidentale online, rintracciando e approfondendo figure retoriche o pattern gestuali silenziosi che estendono e rafforzano un preciso profilo di performatività. girly girls know, it’s all about experiencing not about being perceived è quindi un primo tentativo di indagine formale e consiste nella messa in corpo della struttura (auto)narrativa femminile che emerge dall’analisi di testi e immagini virali online. Quell’immaginario viene qui trasposto nel reale, amplificandosi mediante il suo dislocamento.

Mari Krystyna Ferrario Punto all’infinito, 2025, intervento site-specific, stampa inkjet su carta whiteback, marker
Mari Krystyna Ferrario (1999, Katowice) è un’artista italo-polacca attiva tra Roma e Torino. La sua ricerca practice-based indaga il rapporto tra esperienza, corpo e identità migrante, approfondendo dinamiche e gerarchie dello sguardo e connettendosi con le comunità in loco. Punto all’infinito rappresenta una tappa di questo percorso ed è costituito da un’infografica di benvenuto, realizzata in collaborazione continuativa con i volontari e destinata al presidio di Baobab Experience in Piazzale Tiburtina a Roma, crocevia delle rotte migratorie in Italia. L’operazione successiva dell’indagine artistica si sviluppa attraverso annotazioni e osservazioni a seguito delle attività di volontariato e ricerca svolte al presidio, come l’incontro e ascolto diretto dei ricordi, delle speranze e delle traiettorie di vita e viaggio dei volontari, dei migranti stanziali, transitanti, dublinati e richiedenti asilo.

Giulia Gaffo, 66IRIDE, 2025, Installazione site-specific, vernice perlata, vetro, luci LED

Giulia Gaffo (Cittadella, 1999) è un’artista transdisciplinare che lavora tra Venezia, Padova e Vicenza. La sua pratica indaga la percezione e i modi di guardare il mondo, intrecciando fenomeni naturali e questioni della contemporaneità. Ambientazioni e paesaggi trasformano lo spazio sospendendo i confini tra interno ed esterno, reale e ipotetico, e – mettendo in luce le soglie tra mondi differenti - invitano chi guarda a soffermarsi su ciò che spesso passa inosservato. 66IRIDE è un intervento artistico che mette in crisi la solidità dello spazio neutro, introducendo una colonna iridescente che, come un albero, radica l’interno in un esterno possibile. Dalle sue superfici di vetro affiora una cartografia testuale che moltiplica le possibilità di sguardo e di lettura dello spazio. L’opera si configura come un dispositivo capace di generare relazioni e percezioni, restituendo all’architettura il suo carattere instabile e fertile.

Miriam Governatori Leonardi, DIY TORMENTO’s head-buffet, 2025, performance, 30’ – oggetti di scena
Miriam Governatori Leonardi (Foligno, 2001) vive e lavora a Torino. La sua pratica artistica nasce come strumento di elaborazione di emozioni intense, in relazione alla necessità di evadere la dimensione terapeutica convenzionale che isola e privatizza il dolore. Giocosi e insieme brutali, la performance e il disegno si fanno strumenti di condivisione della sua ricerca orientata allo studio dell’inconscio collettivo. DIY TORMENTO è un personaggio di fantasia che forza il confine con la realtà infestando temporaneamente lo spazio espositivo. Demone proveniente dal mondo interno dell’artista, incarna con ironia l’archetipo del trickster. In occasione dei festeggiamenti inaugurali della mostra, imbandisce un buffet di tormenti segreti da condividere con il pubblico.

Abdel Karim Ougri, ALHAKEKA, 2025, video digitale (ALHAKEKA di Mohamed El Mouchtaray, Torino, 2005, colore, sonoro, 10’05”) proiettato con Samsung Galaxy Ace Là Fleur.
Abdel Karim Ougri (Pesaro, 1998) vive e lavora tra l’Italia e il Marocco. La sua ricerca indaga identità, memoria e fenomeni latenti, mettendo in discussione i confini tra autobiografia e narrazione storica. In ALHAKEKA (La verità) utilizza un telefono rubato in adolescenza per proiettare l’omonimo cortometraggio del regista marocchino Mohamed El Mouchtaray. Girato a Torino nel 2005 e mai distribuito in Italia, il film, interamente in Darija, dialetto parlato in Marocco, racconta le difficoltà di un giovane artista marocchino in Italia e vede tra le comparse il padre dell’artista, pochi anni prima del suo rimpatrio in Marocco. Creando un cortocircuito tra memoria collettiva ed esperienza personale, ALHAKEKA diventa così veicolo di narrazione e riaffermazione identitaria, intrecciando vicende familiari, comunitarie e storiche.

Beatrice Mika Sakaki, I’ll Be Better Tomorrow, 2025, Video, Animazione CGI, 4’03”
Beatrice Mika Sakaki (1999, Firenze) è un’artista italo-giapponese con base a Venezia e Firenze. La sua ricerca artistica prende atto di uno stato intermedio tra ciò che resta, ciò che è assente e ciò che è stato. Una frizione tra sospensione, disfunzione e latenza, dove il confine tra virtuale e reale si dissolve. Strutture aperte e instabili, attraversate da tensioni irrisolte, diventano i dispositivi attivi del suo lavoro. I’ll Be Better Tomorrow è un installazione video site-specific che abita un magazzino, uno spazio non del tutto accessibile, dove si entra a metà. Il ripostiglio, condizione di provvisorietà, diventa archivio del desiderio fallito e dunque del desiderio che insiste. Nella distanza fra playback e fiato, tra superficie e polvere, l’opera espone la tenuta del formato: restare come gesto, stand-by come coreografia, impasse come scena.

Teresa Prati, Teatro per mosche, 2025, fibra di vetro, resina, vernice, luce led, 90 cm x 45 cm x 90 cm
Teresa Prati (1999, Novi Ligure) studia alla Scuola di Scultura della Royal Danish Academy of Art di Copenhagen. Lavora principalmente con video, installazione, scultura e scrittura. La sua pratica si concentra sulla relazione tra individui e realtà e sulla natura emotiva e contraddittoria dei significati che essi le attribuiscono. Per If we were to fall silent Prati presenta Teatro per mosche, una lampada in fibra di vetro. Al centro di un’arena la luce attende i suoi spettatori, evocando uno spazio liminale tra presenza e assenza. L’opera indaga la tensione tra attrazione e vulnerabilità, configurando un ambiente contemplativo in cui si sovvertono le consuete gerarchie tra spettatore e soggetto osservato.

Maria Luisa Zoccoli, before the candles go out, 2025, Video d’archivio con intervento digitale, 10’00’’, Loop – Stampe Inkjet su carta Blueback 
Maria Luisa Zoccoli (Moncalieri, 1996) è fotografa e visual artist con base a Milano. La sua pratica, tra fotografia editoriale e ricerca transmediale, indaga i temi di intimità, identità e memoria. In Before the Candles Go Out l’assenza di immagini dei suoi compleanni d’infanzia diventa il punto di partenza per la creazione di un archivio fittizio, fatto di fotografie e video che non appartengono alla sua memoria ma che la evocano. Attraverso l’appropriazione di materiali anonimi, l’artista inserisce se stessa al posto dei festeggiati originari, generando immagini ibride sospese tra documento e simulacro. Il compleanno si rivela come rito ambivalente: celebra la continuità, ma al tempo stesso ne segna il limite. In questo spazio sospeso, l’artista tenta di trattenere l’attimo e trasformare il vuoto in archivio, interrogando memoria, rito e illusione delle immagini.


Almanac è un’organizzazione non-profit dedicata a mostrare la molteplicità di forme e linguaggi dell’arte contemporanea. Opera come piattaforma curatoriale di ricerca, sviluppo ed esposizione di pratiche artistiche che si relazionano con le complessità del tempo presente. Attivando un dialogo critico e interdisciplinare, sostiene l’azione sociale e pedagogica attraverso l’arte e promuove la formazione di artistə emergenti.

Cripta747 è un’organizzazione non-profit per l’arte nata a Torino nel 2008, un luogo di ricerca, scambio e produzione, dove le pratiche artistiche si confrontano con il dibattito in corso. Attraverso un programma di mostre, workshop, screening ed eventi, Cripta747 indaga nuovi linguaggi e forme della contemporaneità.

Mucho Mas! è uno artist-run space a Torino, fondato da Luca Vianello e Silvia Mangosio. Inaugurato nel febbraio 2018, è nato dalla volontà condivisa di favorire nuove connessioni e riflessioni sullo sviluppo del linguaggio fotografico nell'ambito artistico. Mucho Mas! si propone di promuovere iniziative culturali e altre attività che contribuiscono a diffondere, apprezzare e valorizzare l’immagine contemporanea, sia a livello locale che internazionale.



New Gen 2025 è un progetto promosso da Almanac Inn, Cripta747 e Mucho Mas!, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Regione Piemonte e Fondazione CRT.













ENG


NEW GEN 2025

if we were to fall silent

Giulia Crivellaro, Mari Ferrario, Giulia Gaffo, Miriam Governatori Leonardi, Abdel Karim, Beatrice Mika Sakaki, Teresa Prati, Maria Luisa Zoccoli

October 25 – November 30
Curated by Massimo Grimaldi, Almanac, Cripta747, Mucho Mas!


What are the urgencies of our present?
What touches us closely, and what positions are artists taking today?

if we were to fall silent is the outcome of an intense and ongoing conversation about what it means to make an exhibition, about the necessity, or lack thereof, of doing so, and about the paradoxes of the art system in its many forms. One such paradox is finding ourselves in a room asking what unites us and what sets us apart, in an attempt to understand one another through a singular, albeit fragmented, narrative. The paradox lies in the demand for recognizability within homogeneity. How can one become a representative of their time when that very time is fragmented, disjointed, and uncertain?
Perhaps the inability to find common ground is not a shortcoming, but rather a reflection of the time we live in. And so, the attempt becomes one of not declaring in order to create space not for words, but for the possible similarities and contradictions that persist even when nothing is clearly defined to contain them.

if we were to fall silent presents the outcomes of New Gen 2025, the third edition of the educational programme promoted by Almanac, Cripta747, and Mucho Mas!. The exhibition brings together the works of eight artists, five based in Piedmont and three from other regions of Italy, who took part in an intensive four-week experience of research and exchange between May and July 2025. Conceived as a space for collective dialogue, the programme explored how art can respond to the urgencies of the present, creating a horizontal environment where different practices, imaginaries, and positions could come together. The meeting of diverse paths gave rise to a temporary community, in which creative work unfolded as a process of listening, attentiveness, and mutual care.

The works on view do not aim to propose a unified vision or a synthesis of a shared experience. Rather, they reflect the fragmentary nature of an open dialogue, born from an exchange that questioned the very meaning of exhibiting and making art today, between individual tensions and collective possibilities. 
if we were to fall silent explores both the desire and the limits of identifying with a shared narrative, embracing divergence, uncertainty, and silence as legitimate forms of expression.

New Gen 2025 was led by Massimo Grimaldi, in collaboration with the curatorial teams of the participating spaces. Special thanks go to the following tutors for their valuable contributions: Lilou Vidal, Caterina Avataneo, Simona Andrioletti, Danilo Correale, Lucrezia Calabrò Visconti, Anna Franceschini, Simone Frangi, Mackda Ghebremariam Tesfaù, and Giulio Squillacciotti.



Giulia Crivellaro (1995, Bolzano) lives and works between Rome and Rotterdam. Her practice, often expressed through moving images, situates itself at the boundary between individuality and digital collectivity. Through frictions, associations, contrasts, and resonances, she explores dynamics of expression, belonging, and recognition that shape both digital spaces and our concrete, everyday realities. She has recently begun investigating forms of representation and recognition of Western femininity online, tracing and analyzing rhetorical figures and silent gestural patterns that extend and reinforce a specific kind of performativity.
girly girls know, it’s all about experiencing not about being perceived is an initial attempt at formal inquiry. It consists in embodying the (self-)narrative structure of femininity that emerges from an analysis of viral texts and images circulating online. This imaginary is transposed into the real, and amplified through its displacement.

Mari Krystyna Ferrario (1999, Katowice) is an Italian-Polish artist active between Rome and Turin. Her practice-based research investigates the relationship between experience, the body, and migrant identity, delving into the dynamics and hierarchies of the gaze while connecting with local communities. Punto all’infinito represents a stage in this journey and consists of a welcome infographic created in ongoing collaboration with volunteers at the Baobab Experience outpost in Piazzale Tiburtina, Rome—a crossroads of migration routes in Italy. The subsequent phase of her artistic inquiry unfolds through notes and observations gathered during volunteer work and research at the outpost, including direct encounters and listening to the memories, hopes, and life and travel trajectories of volunteers, settled migrants, transit migrants, Dublin procedure migrants, and asylum seekers.

Giulia Gaffo (Cittadella, 1999) is a transdisciplinary artist working between Venice, Padua, and Vicenza. Her practice explores perception and the ways we observe the world, weaving together natural phenomena and contemporary issues. Through immersive settings and landscapes, she transforms space by blurring the boundaries between inside and outside, real and hypothetical. By highlighting the thresholds between different worlds, her work invites viewers to pause and reflect on what often goes unnoticed.
66IRIDE is an artistic intervention that challenges the solidity of neutral space by introducing an iridescent column that, like a tree, roots the interior in a potential exterior. Emerging from its glass surfaces is a textual cartography that multiplies possibilities for seeing and interpreting the space. The work functions as a device capable of generating relationships and perceptions, restoring to architecture its unstable and fertile nature.

Miriam Governatori Leonardi (Foligno, 2001) lives and works in Turin. Her artistic practice emerges as a tool for processing intense emotions, responding to the need to escape the conventional therapeutic dimension that isolates and privatizes pain. Playful yet brutal, her performance and drawing become means of sharing her research focused on exploring the collective unconscious. DIY TORMENTO is a fictional character who blurs the boundary with reality by temporarily inhabiting the exhibition space. A demon born from the artist’s inner world, it ironically embodies the trickster archetype. During the exhibition’s opening celebrations, the character sets up a buffet of secret torments to share with the audience.

Abdel Karim Ougri (Pesaro, 1998) lives and works between Italy and Morocco. His research explores identity, memory, and latent phenomena, challenging the boundaries between autobiography and historical narrative. In ALHAKEKA (The Truth), he uses a phone stolen during his adolescence to project the eponymous short film by Moroccan director Mohamed El Mouchtaray. Filmed in Turin in 2005 and never released in Italy, the film—entirely in Darija, a Moroccan dialect—depicts the struggles of a young Moroccan artist in Italy. Among the extras is the artist’s father, appearing just a few years before his return to Morocco. By creating a short circuit between collective memory and personal experience, ALHAKEKA becomes a vehicle for storytelling and identity reaffirmation, intertwining family, community, and historical narratives.

Beatrice Mika Sakaki (1999, Florence) is an Italian-Japanese artist based in Venice and Florence. Her artistic research acknowledges an intermediate state between what remains, what is absent, and what once was. A friction between suspension, dysfunction, and latency, where the boundary between virtual and real dissolves. Open and unstable structures, permeated by unresolved tensions, become the active devices of her work. I’ll Be Better Tomorrow is a site-specific video installation inhabiting a warehouse—a space that is not fully accessible, entered only halfway. The storage room, a condition of provisionality, becomes an archive of failed desire and thus of desire that persists. Between playback and breath, surface and dust, the work exposes the endurance of the format: remaining as gesture, stand-by as choreography, impasse as stage.

Teresa Prati (1999, Novi Ligure) studies at the Sculpture School of the Royal Danish Academy of Art in Copenhagen. She works primarily with video, installation, sculpture, and writing. Her practice focuses on the relationship between individuals and reality, as well as the emotional and contradictory nature of the meanings they attribute to it. For If we were to fall silent, Prati presents Teatro per mosche, a fiberglass lamp. Positioned at the center of an arena, the light awaits its spectators, evoking a liminal space between presence and absence. The work explores the tension between attraction and vulnerability, creating a contemplative environment where the usual hierarchies between viewer and observed subject are overturned.

Maria Luisa Zoccoli (Moncalieri, 1996) is a photographer and visual artist based in Milan. Her practice, spanning editorial photography and transmedia research, investigates themes of intimacy, identity, and memory. In Before the Candles Go Out, the absence of images from her childhood birthdays becomes the starting point for the creation of a fictional archive composed of photographs and videos that do not belong to her memory but evoke it. Through the appropriation of anonymous materials, the artist inserts herself in place of the original celebrants, generating hybrid images suspended between document and simulacrum. The birthday emerges as an ambivalent ritual: it celebrates continuity while simultaneously marking its limit. In this suspended space, the artist attempts to hold onto the moment and transform absence into archive, questioning memory, ritual, and the illusion of images.



Images caption:
Giulia Crivellaro, girly girls know, it’s all about experiencing not about being perceived, 2025, Video, 4'00"
Mari Krystyna Ferrario, Punto all’infinito, 2025, Site-specific intervention, inkjet print on whiteback paper, marker
Giulia Gaffo, 66IRIDE, 2025, Site-specific installation, pearlescent paint, glass, LED lights
Miriam Governatori Leonardi, DIY TORMENTO’s head-buffet, 2025, Performance, 30' – props
Abdel Karim Ougri, ALHAKEKA, 2025, Digital video (ALHAKEKA by Mohamed El Mouchtaray, Turin, 2005, color, sound, 10'05") projected with Samsung Galaxy Ace Là Fleur
Beatrice Mika Sakaki, I’ll Be Better Tomorrow, 2025, Video, CGI animation, 4'03"
Teresa Prati, Teatro per mosche, 2025, Fiberglass, resin, paint, LED light, 90 × 45 × 90 cm
Maria Luisa Zoccoli, before the candles go out, 2025, Archival video with digital intervention, 10'00", loop – Inkjet prints on Blueback paper




Almanac is a non-profit organization dedicated to showcasing the multiplicity of forms and languages within contemporary art. It operates as a curatorial platform for research, development, and the exhibition of artistic practices that engage with the complexities of the present. By fostering critical and interdisciplinary dialogue, Almanac supports social and pedagogical action through art and promotes the growth of emerging artists.

Cripta747 is a non-profit contemporary art organization founded in Turin in 2008. It is a space for research, exchange, and production, where diverse practices actively engage with ongoing critical discourse. Through a rich program of exhibitions, workshops, screenings, and events, Cripta747 investigates new languages and evolving forms of contemporary artistic expression.

Mucho Mas! is an artist-run space based in Turin, founded by Luca Vianello and Silvia Mangosio. Opened in February 2018, it was born out of a shared desire to foster new connections and reflections on the development of photographic language within the arts. Mucho Mas! aims to promote cultural initiatives and other activities that help disseminate, appreciate, and enhance contemporary imagery, both locally and internationally.

New Gen 2025 is a project promoted by Almanac Inn, Cripta747, and Mucho Mas!, with the support of Fondazione Compagnia di San Paolo, Regione Piemonte, and Fondazione CR


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